20/04/12

Estratti di piante: produzione di fitoestratti cosmetici

Ci sono tantissimi modi per estrarre i principi attivi dalle piante, che si devono ovviamente conoscere bene per capire se sono adatte alle nostre esigenze o meno. Ma non basta informarsi sulle proprietà della droga che ci interessa, l'altra cosa fondamentale da tenere presente è che ci sono principi attivi idrosolubili e altri liposolubili. In una singola pianta possono essere presenti entrambi i tipi di p.a. In base a ciò sceglieremo il metodo di estrazione consono alla droga di cui vogliamo sfruttare le proprietà.

Estratti cosmetici con metodi di estrazione che si possono fare a casa:
 

1) oleolito: per p.a. liposolubili, il solvente è l'olio vegetale.Consiste nel far macerare la droga in olio. Meglio scegliere oli resistenti all’irrancidimento, così il nostro oleolito si conserva più a lungo, non si ossida e non irrancidisce. E’ termolabile.

Esistono tre metodi per fare un oleolito, quello a freddo, più tradizionale, e due a caldo.


Metodo a freddo:
Si fa macerare la droga nell'olio (che la deve ricoprire tutta) in un barattolo di vetro con coperchio a vite per una 40ina di giorni circa, al buio, agitando il barattolo ogni giorno. Poi si filtra l’olio col colino, spremendo la droga imbevuta d’olio e si fa riposare l’olio ricavato per un giorno. Poi si procede ad un secondo filtraggio con un panno e l’olelito è pronto.

Metodi a caldo: digestione solare e bagnomaria

Metodo della digestione solare (solo con l'iperico): 
Si può fare solo con l'iperico serve ad estrarre l'ipericina, che è contenuta solo nell'iperico ma fa anche irrancidire gli oli quindi per altri oli è meglio evitare.Si mette la droga nel barattolo e si ricopre con l’olio solo che al posto di metterlo al buio lo si lascia al sole (di giorno) e lo si mette al buio appena il sole va via dalla nostra postazione.Questo metodo richiede una 15ina di giorni ( ma anche meno ), perchè attraverso la luce del sole l'estrazione dei principi vegetali avviene con maggior rapidità. Appena l'olio diventerà rossastro, vorrà dire che sarà pronto.

Metodo a bagnomaria:
Si mette la droga nel barattolo e si ricopre con l’olio. Si mette a bagnomaria a fuoco lentissimo, con il barattolo senza coperchio, coperto con una con garza, a bagno per 4 ore al giorno (o anche di più) per un 3-5 giorni. Per ottenere un oleolito più ricco, ripetere più volte l' operazione con della nuova droga. A questo punto si filtra e l’oleolito è pronto.

2) acetolito: per p.a. idrosolubili, solventi acqua, aceto, alcol
Le dosi canoniche per un acetolito sono ( per 100ml )
- 84% di acqua distillata
- 10% di alcool a 90° ( buongusto )
- 6% di aceto
- 10 gr droga
l'aceto deve essere bianco (meglio senza solfiti e con acido acetico al 5%) e la droga secca. Oppure utilizzare l'aceto puro o ancora 50% acqua e 50% aceto.

3) idrolito:
si ottiene a partire dagli oli essenziali, disciolti in acqua tramite talco.
1g di OE
1g di Talco
qb per arrivare a 1l di acqua demineralizzata.
Pestare l’oe nel talco e versarci sopra l’acqua piano piano.
Far risposare 1 giorno mescolando ogni tanto, poi filtrare con un panno.
E’ suscettibile al calore.

4) idrolato: per p.a. idrosolubili.
Si ottiene per corrente di vapore, durante la distillazione degli oli essenziali. E’ caratterizzato dalla presenza di costituenti idrosolubili, che non fanno parte del gruppo volatile degli oe. Ovviamente ci sarà anche una piccola parte di questi, ma in piccole dosi.
E’ termolabile e molto delicato (e anche profumatissimo!)
In casa si può fare con questo metodo, è spiegato benissimo su questo fantastico blog: la distillazione in corrente di vapore

5) infuso: per p.a. idrosolubili, il solvente è l’acqua calda.
Si porta l’acqua a ebollizione e si spegne il fuoco. Si mette la droga in infusione nell’acqua calda per 5-10-15 minuti, si filtra e si fa raffreddare.
E’ adatto a parti della pianta come fiori e foglie.
E' preferibile utilizzarlo in preparazioni estemporanee, ma è possibile inserirlo anche in creme o detergenti. Ovviamente l'infuso andrà fatto al momento.

6) decotto: per p.a. idrosolubili, il solvente è l’acqua calda.
Si porta l’acqua a ebollizione e si mette la droga, che va tenuta nell'acqua che bolle per 5-10 minuti. Poi si filtra e si fa raffreddare.
E’ più adatto per parti resistenti e dure della pianta, come le radici, i rami, ecc.
E' preferibile utilizzare il decotto per sole preparazioni estemporanee.

6) macerato glicerico o glicerinato: per p.a. idrosolubili, solventi acqua, glicerina e a volte alcol.
Quando si realizza con parti estremamente delicate della pianta, come le gemme e i germogli, si chiama anche gemmo derivato.
Si può realizzare solo con acqua e glicerina oppure con acqua, glicerina e alcol. Queste ultime sono simili alle classiche tinture, solo che oltre all' alcool, viene usata anche la glicerina, che diventa il solvente primario (cioè in maggior quantità) del composto. La versione con l’alcol comunque estrae più p.a. poiché l’alcol come solvente è molto più potente della glicerina. Si può realizzare tranquillamente anche con le piante secche.

Macerato con acqua+glicerina+alcol: 
Si lascia a macerare la droga triturata in solo alcool per 1 settimana. Poi si aggiungono acqua 50% e glicerina 50% (1:1), in una proporzione 1:10 rispetto alla droga e lasciare a macerare per altre 3 settimane. Poi filtrare il tutto spremendo per bene i residui vegetali. Non c’è bisogno di conservante perché c’è già l’alcol che conserva. 
Si usa 1-5% nei cosmetici. 

Macerato con sole acqua+glicerina: 
- droga 10-25 % 
- acqua 25-50 % 
- glicerina +50 % 
- conservanti (alla % del conservante) da mettere subito, proprio quando si mette la piantina a macerare. 
Lasciare la droga a macerare per 2-3 settimane e poi filtrare. 

Però ho trovato anche questa ricetta in cui la glicerina è di meno dell’acqua:
30ml glicerina
45ml acqua
25 gr fiori di malva triturati (per due settimane di macerazione)

7) tintura madre: per p.a. idro/liposolubili, solventi acqua e alcol 
Si ottiene dalla droga fresca, lasciata a macerare per 21 giorni. 
Quanta droga va messa rispetto ai solventi: 10g di droga in 100g di estratto (1:10) oppure 20 gr di pianta secca su 100 ml di solvente (1:5). 


8 ) tintura classica: per p.a. idro/liposolubili, solventi acqua e alcol 

Si ottiene dalla droga secca, lasciata a macerare per 7 giorni. 

Proporzioni: le stesse della TM

Per quanto riguarda le tinture per ogni tipo di pianta è indicata una certa gradazione alcolica, che si può ottenere diluendo l’alcol 95° (quello per liquori) con acqua secondo questa tabella del grado alcoolico: 

20° 210 ml 
25° 260 ml 
30° 310 ml 
35° 360 ml 
40° 410 ml 
45° 460 ml 
50° 510 ml 
55° 560 ml 
60° 615 ml 
65° 670 ml 
70° 720 ml 
75° 770 ml 

a sinistra è indicato il grado alcoolico che si ottiene e a destra la quantità di alcool 90° da mischiare con acqua per arrivare a un litro di soluzione totale. 
(es. 40°= 410 ml alcool e 590 ml acqua distillata, ovviamente per 100 ml totali: 41ml di alcool e 59 di acqua.) 

Come capire quale gradazione alcolica ci serve? Per saperlo dobbiamo sapere quali p.a. dobbiamo estrarre, e ci regoliamo sulla base di questi dati:

ESTRATTI IDROALCOLICI ( TINTURE ) 

Oli essenziali : 90° 
80° : resine 
70° : Alcaloidi 
60° : tutti gli altri costituenti non riportati nello specifico 
60 - 50° : Cumarine 
40 - 30 ° : Tannini 

TINTURE MADRI 

65° : di norma quasi tutti i costituenti 
45° : Glicosidi 

NB: per le TM la gradazione iniziale dovrà essere aumentata di almeno 5°circa, perchè c'è da considerare l' acqua, naturalmente presente nella droga fresca. 

Estratti cosmetici con metodi di estrazione che non si possono fare a casa (da comprare): 

- olio vegetale 
- olio essenziale 
- estratto CO2 
- estratto secco (liofilizzato e non) 
- estratto fluido 
- estratto molle 
- estratto glicolico (ottenuto con glicole propilenico, solvente non ecobio che evito come la peste. In teoria a casa si potrebbe fare ma non c’è motivo!).

Metodi di estrazione usati in profumeria:

- enfleurage
- concreta
- assoluta

Questi volendo si possono anche realizzare a casa, ma occorrono veramente grandissime quantità di materia prima vegetale fresca per ottenere buoni risultati.


In questi ultimi mesi ho studiato tanto sul forum di Arcadia e ho raccolto tutte le informazioni sugli estratti di piante. Ho studiato, ho studiato e ho scritto questo riassunto che poi pubblicato sul forum (dove è stato importantizzato! ^^). Spero vi piaccia e posso essere utile per tante di voi che si cimenteranno nella produzione di estratti vegetali come me :D
Finora io ho fatto oleolito di camomilla, oleolito di calendula, oleolito di lavanda-camomilla-calendula e estratto idroglicerico di camomilla, quello senza alcol. Ovviamente sto documentando tutto con le foto e appena saranno pronti (non vedo l'ora!) posterò tutto con ricette, foto, spiegazioni, ecc. :D
Ma non è finita qui: ho ancora tantissime piante che ho preso proprio qualche giorno fa in erboristeria (l'ho svaligiata) come malva, melissa, altea, vite rossa, amamelide, e poi ho polline, mallo di noce, carote bio, limoni bio, rosmarino...insomma, c'è da sbizzarrirsi con mille e mille estratti! :D

A presto, baci :*

10 commenti:

  1. Bello e interessante questo blog! Ti seguo :)

    http://sallylechat.blogspot.it/

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  2. Vi sei sempre un mito, come spieghi tu...nessuno
    Valefaramir

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  3. Eheh, Vale che bello che ogni tanto passi a trovarmi!! :D Grazie cmq, un bacione :*

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  4. Non solo sei brava ma spieghi le cose veramente bene, in poche righe riesci a sintetizzare il tutto. alla faccia dei forum lunghi quanto 3 libri e dove non si capisce mai niente.Brava =)

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    1. Ma grazie, sei veramente tanto gentile :) di questo post vado particolarmente fiera, eheh :)

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  5. Ciao! Volevo estrarre i principi attivi della carota, ma non so quale sia il metodo migliore.. puoi consigliarmi?

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    1. si può fare l'oleolito ma attenzione, perchè dovendo usare carote fresche e non piantine essiccate, si rischia combinare disastri! ti consiglio di andare sul forum di arcadia dove è ben spiegato come si fa :)

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  6. dunque non so se mi è chiaro tutto...supponendo di avere una parte x di una pianta x, che so avere uno spettro di proprietà che vengono fuori a seconda di come viene fatto l estratto. supponendo che io voglia ottenere un estratto con la specifica proprietà y(es. lenitiva piuttosto che astringente o che so io) come faccio a capire qual'è il metodo giusto???? e poi ho un' altro quesito: considerato che la caffeina è un alcaloide da che mi ricordo...per estrarla non si potrebbe fare una tintura di caffè o qualcosa di simile visto che l alcool riesce ad estrarre gli alcaloidi?

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  7. Basta cercare su internet quali sono i principi attivi della pianta che ti interessa, poi vedi se sono idro o lipo solubili e in base a questo decidi come estrarli.
    per la caffeina ti consiglio di non complicarti la vita, la vendono già pronta, pura e in polvere, non c'è bisogno di andarla ad estrarre tu. Se non ce l'hai pura un estratto al caffè mi sembra carino ma penso vada bene anche il normale caffè che si beve, lì la caffeina c'è ;)

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Grazie per i vostri commenti! ^_^